martedì 15 dicembre 2009

STOP SFRUTTAMENTO!
Torino: "Mai più elemosina con i cuccioli"
L’assessore all’Ambiente Roberto Tricarico scuote la testa: «Molti penseranno che il problema vero sta nella quantità di persone che è costretta a chiedere l’elemosina. E’ vero, ma mentre la cosa in sè preoccupa, ma non costituisce reato, l’accattonaggio diventa vietato se accompagnato dalla presenza di cuccioli di cani e gatti: uno stratagemma che molti utilizzano per vedere raddoppiate le proprie entrate».

Visto il periodo natalizio, che vede moltiplicarsi il numero di persone indigenti (o presunte tali, non si sa mai) ad ogni angolo di strada, il Comune ha deciso di dare un giro di vite al fenomeno: «L’amministrazione si è già dotata di un regolamento di tutela degli animali che vieta l’uso dei cuccioli. Ma d’ora in poi vieteremo questa pratica e intensificheremo i controlli - dice Tricarico - vietando l’suo di cuccioli fino ai 180 giorni di età».
Come spiegano le associazioni animaliste il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti da quando gli zingari hanno cominciato a chiedere l’elemosina con cuccioli che all’occorrenza cercano pure di vendere l’esemplare. «E’ una pratica piuttosto odiosa - spiega Tiziana Berno dell’Enpa, l’ente nazionale protezione animali - perchè il cucciolo incute tenerezza, certamente più di un cane adulto, ed è quindi più facile ottenere l’elemosina».

D’ora in poi però, i mendicanti sono avvisati: non possono più utilizzare come compagni di elemosina cani sotto i 180 giorni, come esemplari femmina in attesa di piccoli (questo faceva già parte del regolamento) e cani in evidente stato di malnutrizione. «I vigili passeranno al setaccio il centro - annuncia Tricarico - per sanzionare eventuali illeciti. Questo è il periodo in cui l’abuso è più frequente, basta infatti fare un giro in centro per scoprire cani vestiti da Babbo Natale o con il piattino legato al collare». Il regolamento a tutela degli animali è stato approvato da Palazzo civico nel 2005. Si tratta di un documento molto approfondito che arriva addirittura a tutelare la salute del pesciolino rosso contenuto nella boccia di vetro in casa. D’accordo, al momento della sua approvazione, in Consiglio comunale suscitò l’ironia di molti, ma intanto Torino - una città molto sensibile al capitolo animali domestici - si è dotata di uno strumento di grandissima civiltà.

Ed è quello stesso strumento che consente ai vigili per esempio, di cercare di approfondire quanto è successo al Circo Orfei qualche giorno fa, quando la tigre bianca azzannò il suo domatore. L’assessore agli Spettacoli viaggianti Giuseppe Sbriglio sta aspettando una relazione dettagliata sull’episodio, che esclusa una serie di maltrattamenti che hanno poi reso nervoso l’animale. Ora però l’attenzione dell’assessorato all’Ambiente è tutta rivolta all’accattonaggio con cuccioli. «E’ Natale anche per loro, e magari si meritano un osso anzichè un piattino al collo».
Complimenti a Torino e speriamo che tale esempio sia seguito da TUTTI i Comuni italiani!

venerdì 13 novembre 2009

SUPPORTA IL GATTILE DI IVREA!
ATTIVATI NELLA TUA AREA!

Uno dei primi passi che dovrebbe compiere chi decide di attivarsi nella tutela dei diritti degli animali dovrebbe essere quello di supportare le strutture e le organizzazioni locali presenti sul territorio.
Ad Ivrea da qualche anno (dal 2004) opera il gattile, gestito da un’associazione (no profit) di volontari che con fatica e sacrifici, un impegno costante e un amore infinito per gli animali, sta svolgendo un ottimo lavoro sul territorio, fornendo una speranza di vita e di recupero per un gran numero di felini abbandonati, maltrattati o in difficoltà.
Visto anche il non gran bel periodo che stiamo vivendo, con gravi difficoltà economiche per chiunque non sia un privilegiato, è doppio il valore di questo impegno.
Anche perchè il gattile non riceve aiuti istituzionali!
Invitiamo quindi tutte le persone di buon cuore a SUPPORTARE ATTIVAMENTE il gattile di Ivrea!
Aiutare chi ha bisogno è un’esperienza unica, specialmente se questo aiuto, dato a chi non ha voce, è reale, senza fine di lucro e senza tornaconti.
Non lasciamo che l’egoismo, l’indifferenza e il cinismo tipici di questa società consumista e falsamente buonista ci rendano insensibili di fronte a chi ha veramente bisogno, siano essi umani o animali.

Per informazioni:
http://www.eporedianimali.it/

martedì 15 settembre 2009

STOP ALL’ESPORTAZIONE DI SCIMMIE NEPALESI PER I LABORATORI (LAGER) USA!

Provo una grande gioia a pubblicare questa notizia.
Un altro piccolo passo verso la definitiva abolizione di quella disumana, crudele e abominevole infamia che è la vivisezione….

Vittoria! La campagna "Gateway to Hell" (I cancelli dell'inferno) ha vinto: il governo del Nepal ha deciso di porre fine definitivamente alla cattura e allevamento delle scimmie destinate ai laboratori di vivisezione, e ha ordinato di liberare tutte le scimmie finora catturate, che potranno così essere libere nelle foreste da cui erano state prese! Il governo del Nepal aveva vietato sei mesi fa l'esportazione delle scimmie, dopo una pressione internazionale con oltre 50 proteste in 13 paesi e innumerevoli mail mandate alle istituzioni nepalesi. Ma le scimmie rimanevano prigioniere in attesa che fosse deciso se la loro cattura e allevamento fossero ammessi o meno. A fine agosto 2009, finalmente, il governo ha deciso che anche l'allevamento doveva essere vietato, e quindi lo stabilimento finora costruito dovrà essere chiuso e i 400 animali prigionieri dovranno essere liberati. Il ministro delle politiche forestali ha dichiarato: "Abbiamo deciso di non permettere l'esportazione delle scimmie, quindi chiederemo agli allevatori di rilasciarle nell'arco di una settimana". E una lettera in questo senso e' stata effettivamente spedita al coordinatore in Nepal del National Biomedical Research Centre (NBRC) che da 5 anni gestisce l'impianto di allevamento. L'obiettivo del NBRC era quello di allevare scimmie rhesus, inizialmente catturate in natura, anche dai templi sacri, per esportarle in America a scopi di "ricerca scientifica". Le proteste, i danni di immagine che avrebbe subito un paese che trae molte risorse dal turismo, il dialogo costruttivo con molti ambasciatori, e l'attivismo locale hanno avuto la meglio sulle minacce e richieste di risarcimento degli americani. La vittoria di questa campagna e' particolarmente importante perche' le rhesus nepalesi hanno delle caratteristiche che, secondo i vivisettori, le rendono "indispensabili" per certi tipi di ricerca e non sono sostituibili dalle altre sottospecie di origine cinese. Se verra' mantenuto il divieto di esportazione attualmente esistente in India e Bangladesh, possiamo sperare che nell'arco di pochi anni verranno invalidati i risultati di molte "ricerche" in quanto non piu' riproducibili per mancanza di vittime adatte. I promotori della campagna ringraziano, nel loro comunicato di "scioglimento" della campagna per "sopravvenuta vittoria", tutte le persone che in questi anni hanno sostenuto la campagna, a nome delle 400 scimmie che hanno ritrovato la liberta' e di tutti i loro piccoli che non conosceranno mai la cattivita'.
E terminano dicendo: "Ci auguriamo sinceramente che questo successo possa ispirare altre campagne. Il movimento antivivisezionista sta facendo grandi passi avanti, e ci sono molte campagne che val la pena sostenere. Crediamo fermamente che l'abolizione degli esperimenti suiprimati in Europa sia un obiettivo realistico e raggiungibile, che potrebbe rappresentare un punto di svolta per la ricerca sui primati a livello mondiale. Invitiamo tutti i nostri sostenitori europei di impegnarsi per questo obiettivo". A questo invito ci associamo come AgireOra Network, e chiediamo di partecipare alla campagna "Salviamo i primati" e diffonderla il più possibile!

Fonte: AgireOra Network www.agireora.org


Comunicato della Campagna Gateway to Hell, The monkeys are going to stay in their own country, 1 settembre 2009

The monkeys are going to stay in their own country

After a campaign that lasted for six years (2003-2009) the Nepal government has decided to definitely halt the breeding of monkeys for biomedical research in the USA. It shows that it pays to have patience and that the good forces sometimes do win in the end!It has been a long ride for many of us, with countless ups and downs. In the meantime four of five Ministers came and went, high level bureaucrats changed postitions, and the population of captive monkeys increased significantly. As Manoj Gautam points out: 'It shows what can be achieved when one person takes his responsibility serious.' Kudos to Minister Dipak Bohara, and to everyone who has been involved in the Stop Monkey Business Campaign.
*****
This victory will be the end of the Gateway To Hell campaign.The Gateway To Hell campaign was all about the Nepal monkeys, and now that we won this campaign the people who were doing this work will shift their focuss on other targets.It doesn't mean that we turn our back on the animals, not at all, it means we take other campaigns 200% seriously and the Gateway To Hell campaign is being put aside because of this.
We want to thank everybody who has been active for this campaign, many people from many countries have showed their best side by being so active for the animals.We hope you will all stay active for the animals in other campaigns!

the Gateway To Hell team / http://www.gatewaytohell.net/

ED ECCO IN IMMAGINI DI COSA STIAMO PARLANDO: NON DI 'COSE', NON DI 'OGGETTI', MA DI ESSERI VIVENTI, VITTIME DI SOFFERENZE ALLUCINANTI....
PENSACI BENE QUANDO GIUSTIFICHI GLI ESPERIMENTI CONDOTTI SU QUESTI ESSERI...NON C'E' NESSUNA GIUSTIFICAZIONE A TUTTO CIO'!

Altrimenti, se la pensi diversamente, se è 'per il bene dell'umanità', OFFRITI TU!




lunedì 24 agosto 2009

L’orrore quotidiano contro gli animali

Articolo apparso su: http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_articolo=1351&ID_sezione=339&sezione=News

Torino, vanno in vacanza e segregano i cani

Tre animali abbandonati in cantina e sul balcone

Ogni giorno, a Torino, qualcuno picchia, abbandona, sevizia o maltratta un animale. Sbarazzarsi del cucciolo lasciandolo sul ciglio dell’autostrada, in confronto, è un atto di pietà. E in estate, poi, la situazione peggiora. L’imperativo delle ferie annichilisce qualsiasi forma di umanità (questa è la favolosa società in cui viviamo!). I cani vengono mollati sui balconi, i gatti buttati via o segregati, spesso torturati, i compagni di una vita vengono lasciati a morire di fame e inedia in antri senza via d’uscita.Solo questa settimana i volontari della Lida, la Lega nazionale per i diritti dell’animale, hanno salvato tre cani, due a Barriera di Milano, uno a Mirafiori Sud: i padroni li avevano segregati sul balcone con un secchio d’acqua e nient’altro ed erano partiti per le vacanze. Potrebbero essere stati senza protezione dal caldo e dal sole per una settimana. I volontari della Lida li hanno abbeverati e nutriti, passando acqua e cibo attraverso le grate del balcone. Cani salvi, ma solo perché abitavano al primo piano, raggiungibile dai volontari. I padroni sono stati denunciati per maltrattamenti. Ieri pomeriggio, invece, una guardia Lida ha salvato un cucciolo di barboncino dal soffocamento. Il piccolo non ne voleva sapere di seguire il padrone al passo. Strozzato dal guinzaglio stretto fino all’inverosimile. Ancora: un rispettabile cittadino, valigie in mano e auto pronta per il grande esodo, ha mollato una manciata di euro a un ragazzo: «Sbarazzati del cane, al ritorno non lo voglio più vedere». Il ragazzo s’è tenuto i soldi ed è sparito, il cane è quasi morto d’inedia. E cosa fare se lo shopping con Fido è scomodo? Semplice, basta legarlo nel bagagliaio dell’auto sotto il sole a picco d’agosto.
Le immagini dell’estate dei volontari della Lida sono impubblicabili. La follia umana spinge a strappare le zampe ai gatti, per vedere cosa succede, a dare fuoco a piccoli uccellini, a murare colonie feline perché danno fastidio. A un vecchio pointer, non più utile alle battute di caccia, hanno sparato in pieno muso. È sopravvissuto, anche se non ha più né naso né bocca. Sono tutti casi denunciati al centralino della Lida. Spesso la chiamata arriva troppo tardi. Sono diversi gli episodi in cui i vicini di casa hanno segnalato abbandoni e maltrattamenti perché infastiditi da giorni e giorni da guaiti o da puzze insopportabili. «La realtà di quello che vediamo tutti i giorni - spiega Giovanni Porta, presidente della Lida - supera di gran lunga qualsiasi fantasia. È raccapricciante». Nella vita i volontari della Lida sono pensionati, operai, impiegati, studenti, casalinghe. Storie e vite diversissime, con un tratto comune a tutti: quando raccontano il loro impegno nel volontariato il tono di voce è quello della tristezza senza conforto: «Dopo qualche anno il dolore per quello che vediamo è quasi insopportabile».Nella notte tra giovedì e venerdì un gruppo di giovani aveva giocato a calcio con un riccio, uccidendolo e cercando di dargli fuoco. La buona notizia è che la denuncia contro ignoti si è trasformata in qualcosa di più solido: ieri alcuni di loro sono stati individuati. «L’unico motivo per cui andiamo avanti, che non ci fa impazzire - aggiunge Porta -, è che grazie al nostro impegno il 60% degli animali viene salvato».

A Torino lavorano per i diritti degli animali 100 persone tra operatori - con un incarico di pubblico servizio e compiti di vigilanza - e guardie, che hanno una qualifica di polizia giudiziaria e sono pubblici ufficiali. Sono tre i tipi di intervento seguiti: i controlli sugli affidamenti del canile, sulla cattiva detenzione, o i maltrattamenti. «È triste constatare - dice Giuseppe Andriolo, ex sindacalista in pensione ed ora guardia addetta alla vigilanza - che le persone che seviziano e uccidono gli animali spesso non pagano per quello che hanno fatto. Ma, nonostante siamo riconosciuti come polizia giudiziaria, noi siamo prima di tutto animalisti, e il nostro primo pensiero è sempre per la salute degli animali, non per la punizione dei padroni, anche se alla lunga è frustrante». Ogni tanto a Giuseppe Andriolo viene il sospetto di non «fare bene»: «In qualche modo la dedizione dei volontari del sociale giustifica il poco impegno delle istituzioni, che così possono delegare responsabilità e prendere sotto gamba i problemi».

IN ITALIA SI RISCHIA DI PIU' PER CERTI REATI D'OPINIONE (ah, il potere delle lobbies...) CHE PER QUESTI CRIMINI SPAVENTOSI COMPIUTI CONTRO ESSERI VIVENTI! Gli animali non possono parlare, non votano e, peggio, sono considerati come 'cose', 'oggetti' dal sistema capitalista. Di fronte a tutto ciò possimo ancora considerare la nostra come una 'civiltà'?

lunedì 29 giugno 2009

ROMPERE IL MURO DELL’APATIA!

Quale è lo scopo di questo blog?
Antispe Ivrea si costituisce come gruppo autonomo locale per cercare di fornire un supporto alle attività animaliste nella zona. Con uno scopo più ampio: SUPERARE L’APATIA, attivarsi per contribuire alla presa di coscienza e cercare di rompere lo stato di indifferenza diffuso verso l’orrore quotidiano che contraddistingue la condizione degli animali ai giorni nostri, in quella che si autodefinisce ‘civiltà’.
Troppe persone nascondono la testa, fingono di non sapere o, peggio, accettano come ‘normali’ sadismo, sofferenze, violenze, orrori in nome della ricerca sfrenata del profitto, vera unica divinità della nostra società. Gli animali NON SONO COSE!
Nessuno si può attribuire il diritto di commettere simili crimini, di commettere torture, di infliggere dolore ad esseri viventi INNOCENTI!
Tramite queste pagine si cercherà di fornire informazioni e report utili nella lotta contro la violenza nei confronti degli animali:
RESISTERE È POSSIBILE, RESISTERE È UN DOVERE!


La tirannia di un principe in un'oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l'apatia del cittadino in una democrazia. - Charles Louis de Secondat barone di Montesquieu -